Elezioni 2015
Il 31 maggio si è svolto il turno elettorale che ha visto il rinnovo dei sindaci di 1060 comuni italiani e dell’elezione dei governatori di sette regioni. Solo il Trentino Alto Adige e la Valle d’Aosta avevano anticipato le votazioni al 10 maggio.
Sono stati venti i comuni impegnati nelle elezioni di maggio che sono capoluogo di provincia e tre anche di regione: Aosta, Trento e Venezia. La popolazione legale, che risultava dall’ultimo censimento, ha determinato le modalità di votazione tra turno unico e quello con ballottaggio, ma anche il numero di consiglieri e di assessori che devono comporre i consigli. In funzione della legge Delrio del 2014 è stato anche diminuito il numero di consiglieri, in modo da ridurre le spese delle amministrazioni.
Affluenza alle urne
L’affluenza alle urne ha seguito l’andamento delle ultime tornate di votazione, manifestando una diffusa disaffezione dei cittadini, con una media che si aggira intorno al 64,94 per cento e con una riduzione rispetto alle precedenti di circa l’8,57 per cento. Il dato indica principalmente che la minore affluenza si è avuta nelle elezioni per i consigli regionali, meno sentita invece in quelle comunali, dove l’interesse degli elettori è rimasto abbastanza elevato.
Risultati delle elezioni regionali
Il risultato delle elezioni regionali indica che cinque regioni sono andate al centrosinistra e due al centrodestra, con la conferma di Zaia nel Veneto e la vittoria a sorpresa di Toti in Liguria. Toscana e Umbria vedono la riconferma dei rispettivi governatori, Rossi e Marini.
Nelle Marche vittoria netta del candidato del centrosinistra Ceriscioli, mentre in Puglia vince con largo margine il sindaco di Bari Emiliano. Molto atteso il risultato delle elezioni in Campania che vede vincere l’ex sindaco di Salerno, De Luca, dimostrando che quanto fatto nella città del cilento è stato apprezzato.
Risultati comuni maggiori
A Venezia, per l’elezione del sindaco, si dovrà andare al ballottaggio il 14 giugno tra il candidato del centrosinistra Casson e quello del centrodestra Brugnato. Il distacco fra i due candidati al primo turno è di circa dieci punti. Anche Mantova, Lecco e Arezzo dovranno andare al ballottaggio, con il problema, sempre presente per i candidati in testa alla preferenze, di alleanze trasversali che potrebbero ribaltare il risultato.
A Mantova il distacco è di circa venti punti che lascerebbe un buon margine per il candidato del centrosinistra Palazzi, che però al ballottaggio teme il voto degli indecisi, così come a Lecco e ad Arezzo dove i candidati del centrosinistra sono in vantaggio rispettivamente di 13 e di 9 punti.
Proiezioni nazionali dei partiti
Dai risultati emersi si denota un risultato che a seconda delle zone manifesta tendenze differenti. Vi sono stati infatti arretramenti nelle preferenze sia per il Partito Democratico sia in maniera maggiore per Forza Italia, mentre si assiste ad una crescita della Lega Nord in alcune aree e del Movimento Cinque Stelle che sono stati determinanti in alcuni casi per l’avanzamento di alcuni candidati. In Particolar modo il Movimento Cinque Stelle si consolida al secondo posto come partito dietro al Partito Democratico.
La frammentazione di alcune aree politiche ha disperso in alcuni casi i voti, come accaduto in Liguria con due candidati per il centrosinistra, che ha portato ad un sorpasso di candidati accreditati in maniera differente.
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